Archive for dicembre 2010

Non Sono Sidney Poitier – Percival Everett

Oggi non sono in me

Non Sono Sidney Poitier nasce da una gravidanza isterica durata due anni, frutto di un concepimento apparentemente senza peccato, da una madre tanto bizzarra quanto ricca che muore presto lasciandolo pieno di soldi e affidato alle cure distratte di Ted Turner, il boss della CNN. Non Sono Sidney (sì, il protagonista di questo romanzo si chiama proprio così e nonostante non lo sia assomiglia incredibilmente all’attore americano) vivrà varie avventure-non avventure: l’iscrizione al College forse per noia, il fidanzamento con una ragazza nera ma meno nera di lui, un viaggio nell’assurdo statunitense per tornare nella sua città natale (Los Angeles) durante il quale incontrerà personaggi bizzarri e inquietanti e verrà condannato per l’omicidio di sé stesso. Questo, e molto altro, è Non Sono Sidney Poitier di Percival Everett (Nutrimenti), un romanzo impermeabile a facili definizioni: è surreale? Surrealista? Assurdo?



“Signora, Non Sono Sidney”, ho detto. […]
“E allora chi sei?”.

Ma cercare una definizione non ha importanza. Leggendolo, l’ho più volte visto in mente  come fosse un film girato a sei mani dai fratelli Coen e David Lynch.  Il che è senz’altro un complimento. Le atmosfere delle lande desolate della provincia americana, le assurdità e i non-sensi, la questione, fondamentale eppure affrontata con una certa ironica leggerezza, dell’identità (la perdita dell’identità, la relatività dell’identità, l’ingannevolezza dell’identità), le etichette spesso prive di contenuto e senso che diamo alle cose e alle persone, i meta-personaggi in bilico fra finzione e realtà (Ted Turner, il professore Percival Everett, lo stesso Sidney/Non Sono Sidney Poitier): i numeri per fare un grande romanzo ci sono tutti. Eppure. Eppure, tranne un paio di picchi, il romanzo nel complesso mi ha lasciato una sensazione di insoddisfazione, l’inappagato pensiero “si, ok, bello, però…”: come se il genio e il talento di Everett e le sue brillanti invenzioni letterarie fossero andati un po’ sprecati.  

Percival Everett
Non Sono Sidney Poitier
titolo originale I am Not Sidney Poitier
traduzione di Marco Rossari
Nutrimenti, 2010
251 pagine, euro 16,50 

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Dieci regole per scrivere narrativa - Roddy Doyle


Seconda puntata con le Dieci regole per scrivere narrativa, questa volta a dispensarle è lo scrittore irlandese Roddy Doyle, autore del celebre The Commitments (da cui è stato tratto l’omonimo film di Alan Parker) e di Paddy Clarke Ha ha ha, che gli è fruttato il Booker Prize. In Italia i suoi libri sono pubblicati da Guanda. 

Le regole di scrittura creativa di Roddy Doyle:
1. Non mettere una foto del tuo autore preferito sulla scrivania, specialmente se l’autore è uno di quei famosi morti suicidi.

2. Non essere indulgente con te stesso. Riempi le pagine il più in fretta possibile. Guarda ogni nuova pagina come un piccolo trionfo.

3. Quando arrivi a pagina 50 rallenta e comincia a preoccuparti della qualità. Sii in ansia: è un lavoro.

4. Dai un nome al tuo lavoro il prima possibile. Fallo tuo e visualizzalo. Dickens sapeva che Casa desolata si sarebbe chiamato Casa desolata ancor prima di aver cominciato a scriverlo. Il resto deve essere stato semplice.

5. Limita la tua navigazione su internet a pochi siti al giorno. Non andare sui siti delle librerie online – a meno che tu non debba fare una ricerca per il tuo libro.

6. Tieni un dizionario ma nel capanno in fondo al giardino o dietro il frigo: in un luogo che richieda uno spostamento o uno sforzo per essere raggiungo. Probabilmente le parole che ti verranno in mente andranno bene, per esempio “cavallo”, “corse”, “disse”.

7. Ogni tanto cedi alle tentazioni. Lava il pavimento della cucina, stendi il bucato. È ricerca.

8. Cambia idea. Le buone idee sono spesso uccise da idee migliori. Stavo lavorando a un romanzo su un gruppo musicale chiamato The Partitions. Poi ho deciso di chiamarli The Commitments.

9. Non cercare su Amazon il libro che non hai ancora scritto.

10. Qualche minuto al giorno lavora sulla biografia da mettere nella quarta: “Divide il suo tempo fra Kabul e la Terra del Fuoco”. Ma poi rimettiti a lavoro. 



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Make This A Book Christmas

Anche voi questo Natale avete regalato libri a tutti? A parte qualche incidente di percorso (Amazon non mi ha fatto arrivare un libro, probabilmente causa maltempo...) io quest'anno ce l'ho fatta.
Buon Natale e buona lettura a tutti!






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"Io e Te" di Ammaniti diventa un film di Bertolucci

È uscito da poco e già sta per diventare un film: Io e te, l’ultimo libro di Niccolò Ammaniti, verrà portato al cinema da Bernardo Bertolucci, che manca dalle sale dal 2003, anno in cui uscì The Dreamers. Non è certo la prima volta che un libro di Ammaniti vede una trasposizione cinematografica: due volte ci ha pensato Gabriele Salvatores (Io non ho pauraCome Dio comanda) e prima di lui Francesco Ranieri Martinotti con Branchie e Marco Risi con L’ultimo capodanno (tratto dal racconto L’ultimo capodanno dell’umanità dalla raccolta Fango).


Lo scrittore si è dichiarato contento della collaborazione con il grande regista: «Sarà un piacere lavorare con Bernardo Bertolucci. Ha un atteggiamento distaccato e divertito allo stesso tempo, lontanissimo dall'essere paterno o paternalistico, ma sempre generoso nel trasmettere le sue storie».


Che si ami o meno Bertolucci, viene da pensare che questo potrebbe essere uno dei rari casi in cui il film risulta migliore del libro da cui è tratto (come di recente è accaduto con La solitudine dei numeri primi, film di Saverio Costanzo tratto dal libro di Paolo Giordano). 

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"Il cielo sotto Berlino": recensione a fumetti





La recensione a fumetti di Marco Petrella (pubblicata su l'Unità) del romanzo Il cielo sotto Berlino di Jarolav Rudiš, edito da Atmosphere Libri.

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Guest post

Libri da leggere: i consigli dei blogger: oggi guest post su Librisulibri.

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Dieci regole per scrivere narrativa - Elmore Leonard


Chi scrive, vuole scrivere, sogna di scrivere è sempre alla ricerca di consigli, spunti, dritte, ispirazioni. Speso sono gli stessi scrittori a consigliare agli aspiranti come scrivere; o meglio, gli scrittori codificano il loro modo di scrivere in regole più o meno precise. Lo hanno fatto in tanti: mi vengono in mente la Highsmith, Carver, Čechov, King, la Welty e altri. Oggi vediamo le famose dieci regole per scrivere narrativa di Elmore Leonard, lo scrittore americano conosciuto soprattutto per le sue crime novel, che spesso sono state portate sullo schermo come ad esempio Out of Sight (recentemente ripubblicato da Einaudi Stile Libero nella traduzione di Luca Conti) e Jackie Brown. Ecco le dieci regole di scrittura suggerite da Leonard; è divertente come, praticamente per ogni regola, Leonard porti un esempio che la smentisce, un’eccezione eccellente: se si ha talento, non c’è regola che tenga.

1. Non aprire mai un libro parlando del tempo. Se è solo per creare un’atmosfera e non per descrivere la reazione di un personaggio al tempo, non andare per le lunghe. Il lettore tenderà ad andare avanti in cerca di persone. Ci sono delle eccezioni. Se per caso sei Barry Lopez, che nel suo libro Artic Dream conosce più modi di descrivere il freddo e la neve di un eschimese, puoi parlare del tempo quanto ti pare.

2. Evita i prologhi: possono risultare noiosi, specialmente se si tratta di un prologo che segue un’introduzione che viene dopo una prefazione. Ma queste sono cose che si trovano di solito nella saggistica. In un romanzo il prologo è back-story e lo puoi inserire dove ti pare. C’è un prologo in Quel fantastico giovedì di Steinbeck ma va bene perché un personaggio del libro esprime esattamente cosa intendo con le mie regole. Dice: “Mi piace che si parli molto nei libri e non mi piace che qualcuno mi dica com’è il tipo che sta parlando. Voglio capire com’è dal modo in cui parla.”

3. Per gestire i dialoghi utilizza soltanto il verbo “dire”. La frase del dialogo appartiene al personaggio, il verbo è lo scrittore che ficca il naso. Ma “disse” è molto meno invadente che “bofonchiò”, “esclamò”, “mentì”. Una volta ho notato che Mary McCarthy aveva terminato una frase di dialogo con “asserì”: ho dovuto smettere di leggere e consultare il dizionario.

4. Non utilizzare mai un avverbio per modificare il verbo “dire” (“avvertì gravemente”)  Usare un avverbio in questo modo (o quasi in ogni modo) è un peccato mortale. Lo scrittore rischia usando una parola che distrae e che può interrompere il ritmo dello scambio. C’è il personaggio di uno dei miei libri che dice di scrivere romanzi d’amore storici “pieni di stupri e di avverbi”.

5. Vacci piano con i punti esclamativi. Te ne sono concessi non più di due o tre per 100.000 parole di prosa. Se hai con gli esclamativi la stessa abilità di Tom Wolfe, ne puoi mettere a bizzeffe.

6. Non usare mai la parola “improvvisamente”. Non c’è bisogno di spiegare questa regola. Ho notato che gli scrittori che usano “improvvisamente” tendono ad esercitare un minore controllo nell’uso dei punti esclamativi.

7. Usa con parsimonia dialetti, regionalismi, slang. Se cominci a riprodurre foneticamente nei dialoghi parole dialettali riempiendo la pagina di apostrofi, poi non potrai più fermarti. Fai caso al modo in cui Annie Proulx coglie il sapore delle voci del Wyoming nel suo libro di racconti Distanza ravvicinata.

8. Evita descrizioni dettagliate dei personaggi, cosa che Steinbeck faceva molto. In Colline come elefanti bianchi di Ernest Hemingway, che aspetto hanno “l’americano e la ragazza insieme a lui”? “Lei si era tolta il cappello e lo aveva messo sul tavolo”. Questo è l’unico riferimento a una descrizione fisica presente nella storia.

9. Non lanciarti in grandi descrizioni dettagliate di luoghi e oggetti, a meno che tu non sia Margaret Atwood e riesca a dipingere scene con le parole. Evita descrizioni che portino l’azione, il flusso della storia, a un punto morto.

10. Prova a escludere le parti che il lettore tende a saltare. Pensa a cos’è che salti tu quando leggi un romanzo: lunghi paragrafi di prosa che visibilmente contengono troppe parole. 

La regola più importante è quella che riassume le altre dieci: se si sente che è scritto, io lo riscrivo.



© Guardian

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Google festeggia Jane Austen

Oggi Google dedica uno dei suoi doodles speciali al 235° anniversario della nascita di Jane Austen (1775-1817).
Giusto qualche giorno fa ho letto che stanno per girare un film da Orgoglio e pregiudizio e zombie, romanzo
(in Italia edito dalla casa editrice Nord) in cui il classico della Austen è stato rivisitato in chiave horror per seguire la moda (peraltro forse già in declino) di vampiri, licantropi, zombie e compagnia bella. Probabilmente sarà migliore del biopic sulla Austen (Becoming Jane, 2007), melenso e scialbo.

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The 10 Best Books of 2010 - The New York Times

Continuiamo con le liste, che più ci si avvicina alla fine dell'anno più spuntano fuori da ogni luogo. E' la volta dei dieci libri migliori del 2010, secondo il New York Times:

Fiction
1. Freedom - Jonathan Franzen (in uscita presso Einaudi ad anno nuovo. Non vedo l'ora, visto che per me il libro del 2010 è stato Le correzioni, nonostante fosse uscito nel 2001)
2. The New Yorker Stories - Ann Beattie (di cui nel 2009 minimum fax ha pubblicato, nella collana Minimum Classics, Gelide scene d'inverno)
3. Room - Emma Donoghue (che è stato già tradotto e pubblicato da Mondadori, con il titolo Stanza, letto armadio, specchio)
4. Selected Stories - William Trevor (autore di cui sono usciti svariati titoli presso Guanda)
5. A Visit from the Goon Squad - Jennifer Egan (di prossima pubblicazione presso minimum fax)

Non fiction
1. Apollo's Angel: A History of Ballet - Jennifer Homans
2. Celopatra: A Life - Stacy Schiff
3. The Emperor of all Maladies: A Biografy of Cancer - Siddhartha Mukherjee
4. Finishing the Hat: Collected Lyrics (1954-1981) - Stephen Sondheim
5. The Warmth of Other Suns: The Epic Story of America’s Great Migration – Isabel Wilkerson


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I fantastici 10 (per ora 25)

Se la BBC compila la sua pedante e incompleta lista dei cento libri must read, l'americana Penguin fa di meglio. Prima ha pubblicato, nella collana Penguin Classics, i dieci classici che ognuno dovrebbe aver letto, ovvero:
1. Uomini e Topi - Steinbeck
2. Jane Eyre - Brontë
3. Orgoglio e pregiudizio - Austen
4. Odissea - Omero
5. Amleto - Shakespeare
6. Moby Dick - Melville
7. La metamorfosi - Kafka
8. Edipo Re - Sofocle
9. Walden - Thoreau
10. Inferno - Dante


La classifica, seppur limitata e lacunare per ovvie ragioni, sorprende per la presenza di Sofocle e, in parte, Kafka. Eppure i lettori della Penguin si sono lamentati che la classifica fosse ingiusta, suggerendo titoli che non potevano mancare. La Penguin ha ascoltato i propri lettori e ha raccolto prima cento titoli, che attualmente sono stati scremati fino ad arrivare a venticinque grazie ai voti dei lettori. A gennaio, sempre con il suffragio dei lettori che possono votare seguendo questo link dal sito della casa editrice statunitense, verranno proclamati i dieci vincitori, i dieci libri che, a furor di popolo, tutti dovremo aver letto nella vita. Ecco i venticinque:
1. Le avventure di Huckleberry Finn - Twain
2. Anna Karenina - Tolstoj
3. I racconti di Canterbury - Chaucer
4. Delitto e Castigo - Dostoevskij
5. Don Chisciotte - Cervantes
6. Frankenstein - Shelley
7. Furore - Steinbeck
8. Grandi speranze - Dickens
9. Amleto - Shakespeare
10. Iliade - Omero
11. Jane Eyre - Brontë C.
12. Piccole donne - Alcott
13. La metamorfosi - Kafka
14. Moby Dick - Melville
15. L'Odissea - Omero
16. Uomini e topi - Steinbeck
17. Paradiso perduto - Milton
18. Il ritratto di Dorian Grey - Wilde
19. Orgoglio e pregiudizio - Austen
20. Romeo e Giulietta - Shakespeare
21. La lettera scarlatta - Hawthorne
22. Racconto di due città - Dickens
23. Guerra e pace - Tolstoj
24. Cime tempestose - Brontë E.
25. La divina commedia - Dante


Sofocle è stato buttato fuori dalla lista. Resistono Kafka e Jane Austen. La Brontë vede entrare la sorella minore come rivale. Omero resiste e, anzi raddoppia, così come Dickens, Steinbeck, Shakespeare, Tolstoj. Grandi new entry: Dostoevskij, Wilde, Cervantes. Thoreau se ne va, ma per l'American entrano in gioco la Alcott e Hawthorne. A rappresentare l'Italia rimane Dante non più con il solo Inferno ma con tutta la Commedia... Appuntamento a gennaio per il grande verdetto.

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Più libri più liberi 2 - La bolgia


No, l'immagine qui sopra non rende bene l'idea ma è l'unica che ho trovato che la rendesse almeno un po' ,l'idea. L'idea della bolgia infernale che c'era ieri a Più Libri Più Liberi: in questa prima domenica di Avvento i romani, invece che andare a fare shopping, si sono riversati tutti alla fiera della piccola e media editoria. Bene, bravi, in Italia i lettori stanno aumentando. Fermarsi ai banchi a sfogliare i libri era molto difficile ma pensare che la gente preferisca girare fra gli stand degli editori indipendenti invece che fra i negozi di via del Corso rincuora e ripaga del caldo soffocante e delle centinaia di persone che si urtavano e si pestavano i piedi.
A far venire voglia di essere in via del Corso in giro per negozi, invece, sono certe presentazioni barbossissime di collane o libri che potrebbero essere interessanti, certi barbosissimi signori che sembrano professori di scuola media e che pensano ancora che parlare di un libro significhi raccontarne la trama. Tutta la trama, dettagliatamente.

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I fantastici 100

Sta girando su internet da un po', rimpallata fra i vari blog, facebook, twitter, ecc., è la lista dei 100 libri che vanno assolutamente letti. Secondo chi? Secondo la BBC che afferma anche che la maggior parte delle persone ne ha letti al massimo sei su cento (e come fa a saperlo la BBC? viene da chiedersi...). Quindi, in tempi in cui la lista è sempre più di moda, tutti giù a far sfoggio della propria cultura. Io non sarò da meno... In grassetto ci sono i letti (quelli lasciati a metà non li segnalo, non vale).

1 Pride and Prejudice – Jane Austen
2 The Lord of the Rings – JRR Tolkien –
3 Jane Eyre – Charlotte Bronte –
4 Harry Potter series –
5 To Kill a Mockingbird – Harper Lee –
6 The Bible -
7 Wuthering Heights – Emily Bronte
8 Nineteen Eighty Four – George Orwell –
9 His Dark Materials – Philip Pullman -
10 Great Expectations – Charles Dickens-
11 Little Women – Louisa M Alcott –
12 Tess of the D’Urbervilles – Thomas Hardy -
13 Catch 22 – Joseph Heller –
14 Complete Works of Shakespeare –
15 Rebecca – Daphne Du Maurier-
16 The Hobbit – JRR Tolkien
17 Birdsong – Sebastian Faulk –
18 Catcher in the Rye – JD Salinger
19 The Time Traveler’s Wife – Audrey Niffenegger –
20 Middlemarch – George Eliot-
21 Gone With The Wind – Margaret Mitchell -
22 The Great Gatsby – F Scott Fitzgerald
23 Bleak House – Charles Dickens –
24 War and Peace – Leo Tolstoy –
25 The Hitch Hiker’s Guide to the Galaxy – Douglas Adams –
26 Brideshead Revisited – Evelyn Waugh –
27 Crime and Punishment – Fyodor Dostoyevsky –
28 Grapes of Wrath – John Steinbeck –
29 Alice in Wonderland – Lewis Carroll
30 The Wind in the Willows – Kenneth Grahame
31 Anna Karenina – Leo Tolstoy
32 David Copperfield – Charles Dickens -
33 Chronicles of Narnia – CS Lewis -
34 Emma – Jane Austen-
35 Persuasion – Jane Austen
36 The Lion, The Witch and The Wardrobe – CS Lewis -
37 The Kite Runner – Khaled Hossein -
38 Captain Corelli’s Mandolin – Louis De Bernieres-
39 Memoirs of a Geisha – Arthur Golden-
40 Winnie the Pooh – AA Milne
41 Animal Farm – George Orwell
42 The Da Vinci Code – Dan Brown –
43 One Hundred Years of Solitude – Gabriel Garcia Marquez -
44 A Prayer for Owen Meaney – John Irving-
45 The Woman in White – Wilkie Collins -
46 Anne of Green Gables – LM Montgomery -
47 Far From The Madding Crowd – Thomas Hardy -
48 The Handmaid’s Tale – Margaret Atwood -
49 Lord of the Flies – William Golding –
50 Atonement – Ian McEwan-
51 Life of Pi – Yann Martel-
52 Dune – Frank Herbert
53 Cold Comfort Farm – Stella Gibbons –
54 Sense and Sensibility – Jane Austen
55 A Suitable Boy – Vikram Seth
56 The Shadow of the Wind – Carlos Ruiz Zafon
57 A Tale Of Two Cities – Charles Dickens –
58 Brave New World – Aldous Huxley –
59 The Curious Incident of the Dog in the Night – Mark Haddon –
60 Love In The Time Of Cholera – Gabriel Garcia Marquez –
61 Of Mice and Men – John Steinbeck –
62 Lolita – Vladimir Nabokov
63 The Secret History – Donna Tartt -
64 The Lovely Bones – Alice Sebold -
65 Count of Monte Cristo – Alexandre Dumas –
66 On The Road – Jack Kerouac –
67 Jude the Obscure – Thomas Hardy -
68 Bridget Jones’s Diary – Helen Fielding –
69 Midnight’s Children – Salman Rushdie
70 Moby Dick – Herman Melville-
71 Oliver Twist – Charles Dickens –
72 Dracula – Bram Stoker –
73 The Secret Garden – Frances Hodgson Burnett -
74 Notes From A Small Island – Bill Bryson
75 Ulysses – James Joyce -
76 The Inferno – Dante –
77 Swallows and Amazons – Arthur Ransome
78 Germinal – Emile Zola –
79 Vanity Fair – William Makepeace Thackeray -
80 Possession – AS Byatt –
81 A Christmas Carol – Charles Dickens –
82 Cloud Atlas – David Mitchell -
83 The Color Purple – Alice Walker -
84 The Remains of the Day – Kazuo Ishiguro -
85 Madame Bovary – Gustave Flaubert
86 A Fine Balance – Rohinton Mistry -
87 Charlotte’s Web – EB White -
88 The Five People You Meet In Heaven – Mitch Albom -
89 Adventures of Sherlock Holmes – Sir Arthur Conan Doyle –
90 The Faraway Tree Collection – Enid Blyton -
91 Heart of Darkness – Joseph Conrad –
92 The Little Prince – Antoine De Saint-Exupery
93 The Wasp Factory – Iain Banks -
94 Watership Down – Richard Adams -
95 A Confederacy of Dunces – John Kennedy Toole
96 A Town Like Alice – Nevil Shute -
97 The Three Musketeers – Alexandre Dumas –
98 Hamlet – William Shakespeare –
99 Charlie and the Chocolate Factory – Roald Dahl
100 Les Miserables – Victor Hugo -


Ovviamente la lista è assurda, piena di lacune, evidentemente centrata sulla letteratura di lingua inglese, contiene libri che non so a chi sia venuto in mente di inserire fra i 100 must (Il cacciatore di aquiloni? Bridget Jones? Ma di che stiamo parlando) e non ne contiene altri che non so come si faccia a tralasciare (Kafka dov'è? Kundera dov'è? E la lista sarebbe lunga... Idea: fare una lista alternativa?). Comunque, con i miei 20 libri, sono abbastanza sopra la media. mi sarei seriamente preoccupata se non fosse stato così...

p.s. In rete girano altre liste, taroccate e però forse un po' meglio, come questa ad esempio. E se a qualcuno, leggendola e vedendovi inserito il Libro Cuore, non fosse venuto il dubbio che forse non si trattava della lista della BBC... no vabbè, meglio tacere...

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